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#figli
sunelrose · 8 months
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I figli di genitori separati vedono l'amore in modo diverso.
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molecoledigiorni · 9 months
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Per crescere i figli in modo felice c'è una sola soluzione: le relazioni d'affetto, sia che si tratti di una coppia etero sia che si tratti di una omosessuale. Là dove vige l'amore si cresce bene, là dove vige la violenza o il gelo emotivo si cresce male. Che la smettano di dire che la famiglia è fatta da un uomo e da una donna, perché questa è una visione fondamentalmente materialista. Lo stare insieme non è semplicemente mettere al mondo i figli, ma ha anche il significato di volersi bene, di dedicarsi a un'opera educativa. [...] i figli sono figli non perché vai a letto con una donna e la donna va a letto con un uomo, sono figli perché li cresci, perché stai insieme a loro, perché rispondi alle loro domande, perché stai attento ai loro bisogni. Questo significa "paternità" e "maternità", da chiunque sia svolta.
- Umberto Galimberti
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scogito · 3 months
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Come si intitola quel film dove le assurdità sono una prassi e il popolo di quel pianeta perde tempo a parlare di cose completamente inutili?
- Terrestri.
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clacclo · 7 months
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Ci sono voluti quasi 45 anni perché io e mia sorella riuscissimo ad avere un rapporto pacifico, ma ora finalmente riusciamo a parlare tranquillamente di quanto nostra madre sia una manipolatrice seriale e nostro padre sia un depresso anaffettivo.
Se ci penso, trovo miracoloso il fatto che sia io che mia sorella non ci siamo suicidati e non siamo diventati tossicodipendenti! I danni ci sono stati lo stesso, ovviamente, le nostre vite avrebbero preso una strada diversa e ci saremmo affermati nel lavoro se non fossimo stati menomati dell'autostima fin da piccoli, ma poteva andare peggio in fin dei conti...
Faccio questa confessione personale solo per dire che dai genitori di merda si può guarire, basta accettare il fatto che siamo stati vittime di patologie altrui di cui non siamo responsabili e andare avanti per la nostra strada senza cercare il loro consenso né quello altrui.
Non è facile e non è privo di dolore, di errori e di ricadute, ma è l'unica strada percorribile se non vogliamo diventare come le persone che tanto male ci hanno fatto...
L'insegnamento di certi genitori, più spesso di quanto vorremmo, è per negazione: cosa non vogliamo diventare, come non vogliamo comportarci, a chi non vogliamo assomigliare. Prima lo si capisce e meglio è, perché se muoiono prima che ce ne siamo emancipati psicologicamente c'è il serio rischio di prendere il loro posto!
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libero-de-mente · 3 months
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Mi sento padre
Credo di essere diventato padre prima, intendo prima di diventarlo biologicamente.
Ho vissuto un prologo o, per usare un neologismo moderno, un prequel.
Sono convinto che divenni padre di me stesso il giorno in cui, sempre biologicamente, non fui più figlio di un uomo.
Quando mio padre morì rimasi orfano di una figura paterna che, nonostante i suoi umani limiti, era nel mio immaginario qualcosa di più grande e rassicurante. Ne avevo maledettamente bisogno, ma il destino me lo portò via.
Così dopo un percorso con uno davvero bravo divenni "papà" di me stesso. Non avevo alternative, meglio dire non avevo nessuno.
Nonni morti da tempo e zii, quelli a portata di mano e in vita, ostici ed egoisti da sempre.
Poi divenni padre. Non solo biologicamente, ma qualcosa si squarciò in me. Mille motivi per sentirsi padre.
Quando divenni padre per la seconda volta lo squarcio con i "mille" motivi raddoppiarono
Mi sento padre ogni volta che sento ridere i miei figli,
quando percepisco la loro forza d'animo,
quando mi abbracciano per rassicurarmi,
quando li abbraccio per dare loro forza,
quando mi rendo conto di come i miei figli siano migliori di me,
quando ripenso al fatto che appena nati mi vennero affidati, tra le mie mani che inaspettatamente divennero ferme e solide. Io che credevo che avrei tremato per tutto il tempo.
Mi sento padre quando mi raccontano i loro pensieri, i loro desideri,
quando uscendo di casa, dalla strada, si girano per vedere se sono alla finestra per salutarli ancora. E io ci sono.
Mi sento padre ogni volta che li sprono a lottare per i loro obiettivi,
lo sono di più quando mi scopro a nascondere le lacrime per i loro traguardi raggiunti.
Mi sento padre quando discutiamo,
quando li ascolto e do loro ragione,
quando gli esprimo il mio punto di vista e loro annuiscono,
quando mi spiegano e io capisco che quello in errore sono io.
Mi sento padre ogni volta che loro si sentono miei figli,
quando mi permettono di lenire i graffi metaforici che la vita gli lascia sulla pelle,
ogni volta che predico il rispetto per il prossimo,
a non fare mai del male a nessuno.
Così capita spesso che loro, abbracciandomi con le lunghe braccia, mi fanno sentire figlio a mia volta. Per qualche istante.
Mi sono sentito orgogliosamente padre, in passato, quando durante le competizioni sportive a cui i miei figli partecipavano, dagli spalti, non ero tra i padri che istigavano i figli a "colpire duro" per vincere sull'avversario.
Oppure quando ho rinunciato ai miei desideri, alle mie passioni, per proteggerli per stare loro vicino. Concedendo il mio cuore solo a loro.
Mi sento padre ogni giorno che mi appare una nuova ruga, un capello bianco, un fardello in più sulle spalle che la vita mi lascia "generosamente". Per ogni livido sulla pelle, per ogni ferita nell'anima, per ogni sussulto del cuore strozzato sul nascere.
Sono un padre nel momento che lotto per il benessere della mia famiglia,
quando cado miseramente per un mio errore,
quando mi rialzo stoicamente, con la determinazione di chi non vuole deludere i propri figli.
Mi sarei già lasciato andare da tanto se non fossi padre.
Sono un padre perché soffro, gioisco, li sento, li ascolto e cerco di essere un punto di riferimento per loro,
per poi accorgermi che essi sono per me un punto di riferimento.
Mi sento padre quando mi prendo cura di una madre anziana e ammalata, come se fosse mia figlia. Lei che mi cerca e mi chiede sicurezza. Come una bimba.
Sono un padre fragile, quando ogni sera goccia dopo goccia cerco di chiudere la giornata.
Quest'anno mi faccio gli auguri, per il padre che sono e per come sopravvivo in questo importante ruolo.
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Mia mamma in questa foto aveva compiuto da poco 18 anni. Stava per finire il liceo classico, erano arrivati in otto alla fine, due ragazze e sei ragazzi. Gli altri erano tutti figli di medici, professori e avvocati, lei era l’unica ad essere figlia di un elettricista e di una casalinga. I miei nonni avevano la quinta elementare e lei per andare a scuola tutte le mattine si svegliava alle cinque perché doveva prendere il pullman degli uomini che andavano al lavoro. Arrivata all’ultimo anno scolastico il suo nonno paterno le disse che era arrivato il momento di trovare lavoro, cercavano una segretaria, un posto fisso ben remunerato e di prestigio per una brava ragazza. Mia mamma era davvero brava a scuola e le dispiaceva smettere di studiare, ma non se lo poteva permettere, non c’erano abbastanza soldi. Allora una sera il suo papà, il mio amato nonno Lidio, la prese in disparte e le disse: “questi soldi sono stati messi da parte per il tuo corredo, prendili e iscriviti all’università. A comprarti le lenzuola farai sempre in tempo”. Era il 1960, mio nonno non aveva nemmeno la terza media, era orfano di mamma, eppure è sempre stato avanti anni luce. Dopotutto lui aveva avuto due figlie femmine e a chi gli diceva “poverino che sfortuna non hai avuto il maschio” lui rispondeva sempre che le sue figlie erano state quanto di più bello la vita potesse offrigli. Mia mamma si è laureata in cinque anni, studiando la mattina e dando ripetizioni il pomeriggio per mantenersi. È diventata professoressa e da quando è in pensione scrive libri e corregge tesi. E tutto per merito di un padre operaio rivoluzionario che nel 1960 preferì investire in cultura piuttosto che in biancheria per la casa. Mio nonno era un supereroe.
Irene Vella
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catsloverword · 9 months
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Con calma rispondo a tutti😁
Fatemi carburare... 😅
È iniziato l'anno scolastico 🥴
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mostro-rotto · 26 days
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Invece di comprare ai tuoi figli tutte le cose che non hai mai avuto, dovresti insegnare loro tutte le cose che non ti hanno mai insegnato. Le cose materiali finiscono, la conoscenza no. Bruce Lee
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bambolesgonfiabili · 9 months
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donaruz · 6 months
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FIGLI
Ci sfidano, ci affrontano.
A volte ci offendono e sono pieni di rabbia.
Poi ci sorprendono con un gesto, un pensiero.
Ci fanno battere il cuore per il timore
e versare calde lacrime di scoraggiamento.
Ma anche gonfiare il petto d'orgoglio
sentire il sangue scaldarsi per la tenerezza.
Nell'immensità di sole cinque lettere
c'è un universo intero.
Tremendamente complicato.
Tremendamente bello.
Carolina Turroni 🖋
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altri-menti · 6 months
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simsstuph · 1 year
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Meet Van. Lili and Fig's scientific baby.
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scogito · 5 months
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Più mi guardo attorno più mi rendo conto che la più grande illusione di cui sono convinti i genitori è che l'educazione dei figli dipenda dalle parole e da quello che dicono loro sia giusto fare e non fare.
Purtroppo allevano cavie perché come cavie sono cresciuti e non essendosi ancora per se stessi svincolati, proseguono nella medesima direzione "formativa".
Da figlia, da studiosa relazionale e da osservatrice diretta di genitori, posso dirvi che la comunicazione senza comportamento ad essa coerente, non serve assolutamente a niente.
Se hanno esempi di merda guarniti con insegnamenti esemplari, seguiranno gli esempi di merda.
I figli, come in generale tutte le persone, apprendono, imparano e diventano, guardando e introiettando i comportamenti e gli atteggiamenti che osservano.
Ovvero gli atti pratici dentro cui crescono.
Il resto è fuffa.
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lunamarish · 1 year
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La cosa più importante che i genitori possono insegnare ai loro figli è come andare avanti senza di loro.
Frank A. Clark
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apropositodime · 1 year
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C'è una spiegazione a tutto.
Stamattina mi sono svegliata con tutti e due i piedi sbagliati.
Oggi non mi sono sentita bene, e ho cercato angoli dove piangere un attimo. Perché io ho attimi di pianto a volte.
Oggi sarebbe stato il compleanno del padre dei miei figli.
Che però se n'è andato all'improvviso così nel Novembre scorso , lo vedono la domenica, il lunedì notte sta male e non c'è più nulla da fare, li lascia😞 . È stata una botta così forte, cosi grande per tutti si, ma per loro immensa. Un rapporto strano fatto di assenze, ma anche di tanto amore.
Oggi tra il grigio e la pioggia tutti eravamo un po' così...
Domani è anche il compleanno di Ale.
Sto preparando un dolce senza cottura, perché si è rotto anche il forno settimana scorsa 🙄.
Quanto è dura, difficile e bella la vita. Quanto amo queste due persone ❤️
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libero-de-mente · 5 months
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LA CANZONE DI REBECCA
"Questa di Rebecca è la storia vera che scivolò fuori dal cuore in una fredda sera ma un padre che la vide così bella da quel cuore la portò sopra a una stella"
Così figlio 2 e Rebecca si sono lasciati. Sono cicli della vita, che sinceramente ti aspetti quando a intrecciarsi sono due cuori così giovani e, sotto alcuni punti di vista, acerbi.
Però da padre sono dispiaciuto. Molto, non nascondo il fatto di essere commosso mentre scrivo questo capitolo di vita da padre.
Credo che l'esperienza della vita di una persona sia costituita da tanti mattoncini, ognuno portato da chiunque sia passato per quella vita.
Chi avrà portato tanti mattoncini, chi meno. Ma anche solo uno contribuirà alla costruzione dell'esperienza di vita in quella persona.
Spero che Gabriele (mio figlio) e Rebecca si siano donati tanti mattoncini, su cui posare le basi delle loro future vite sentimentali.
Una separazione decisa insieme, questa è già una prova di maturità, dove entrambi sembrano aver affrontato questa decisione con serenità. Anche se sono convinto che alcuni ricordi rimarranno per sempre, perché i momenti vissuti amando non si dimenticano mai. Almeno così dovrebbe essere. Io me le ricordo i miei. Tutti, ancora oggi.
Devo dire che a me mancherà tanto, era la figlia che non ho e avrei tanto desiderato. Così simile ai miei colori di carnagione e di capelli.
Sto pensando a questa separazione, mi rendo conto di quanto nella vita, a volte, le separazioni siano necessarie; necessarie per ricominciare e non stare immobili.
Che il dolore, quando è condiviso, insegni molto quanto e come le gioie condivise.
Restare uniti in abbracci freddi e senza più sentimento, non permette di vivere la propria esistenza. Diventa come una prigione dell'anima. Diventa necessario separarsi.
Esiste chi non l'ha fatto e se n'è pentito, chi lo ha fatto e ha capito che doveva farlo prima. Ma esiste anche chi, per questa scelta, ne sta pagando le conseguenze.
Ma Gabriele e Rebecca sono così giovani, così estremamente impetuosi e immaturi da vivere il tutto come un'esperienza. Probabilmente senza tragedie.
Mentre io così dannatamente invecchiato e attempato, vivo con malinconia questa vicenda.
Era, anzi è, anche nel mio cuore Rebecca, sempre grata nel salutarmi per essere stata accolta e protetta, coccolata, ogni volta in casa nostra.
Quel tuo saluto, accompagnato dal gesto della mano, mentre ti dicevo ti "aspetto presto", probabilmente, è stato l'ultimo come padre di colui che amavi. Non ti vedrò mai più così.
"Dicono poi che mentre sulla porta mi salutavi dal suo cuore già fuori scivolavi e io che non ti voglio vedere come un'ombra ti ricorderò mentre mi saluti sull'uscio della mia porta"
Buona vita ragazzi, buone cose ai vostri cuori pulsanti e pieni di energia.
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