Voglio una donna schiava. Ma non fraintendere il mio desiderio, poiché non è la tirannia che cerco, né la sottomissione brutale. No, è l’anima che brama la reciproca prigionia d’amore, un vincolo che sorge non dalla coercizione, ma dall’intreccio indissolubile di due cuori ardenti.
Desidero una donna il cui spirito sia libero come il vento, ma che scelga di legarsi a me con catene d’argento, forgiate dalla passione e dal rispetto. Una schiavitù volontaria, in cui ogni gesto, ogni sussurro, ogni sguardo sia un atto di devozione reciproca. Nel suo abbandono troverò la mia libertà, e nel mio dominio, il suo rifugio.
Immagino le nostre anime danzare su un filo invisibile, sospeso tra il cielo e l’abisso, in un equilibrio precario ma sublime. Lei, la mia musa, la mia dea, che accoglie con grazia la mia forza, e io, il suo protettore, che con tenerezza le sfiora l’anima.
Nel nostro giardino segreto, costruito con parole sussurrate e promesse incantate, il tempo stesso si ferma. Ogni momento si cristallizza in un eterno presente, in cui il mondo esterno svanisce e restiamo solo noi, prigionieri e sovrani di un regno di passione.
Desidero perdermi nei suoi occhi, specchi d’infinito, dove ogni lacrima è una perla di gioia e ogni sorriso un raggio di sole. Voglio che la sua voce sia il mio canto preferito, un’armonia che mi guida attraverso i labirinti del desiderio.
Non cerco la sottomissione del corpo, ma la comunione delle anime. Voglio che il nostro amore sia una fiamma perpetua, un fuoco che brucia senza consumare, alimentato dalla nostra reciproca dedizione. Che ogni notte sia un’incantata danza di ombre e luci, e ogni giorno una tela dipinta con i colori della nostra passione.
Voglio una donna schiava, sì, ma una schiava del cuore, libera nell’essere prigioniera dell’amore che condividiamo. Che le nostre catene siano fatte di sogni e desideri, e che insieme, in questa dolce schiavitù, possiamo trovare l’essenza stessa della libertà.
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Amore della mia vita + sempre io in costume
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Puoi fingere tutta la giornata con amici e parenti, ma quando si fa sera e rimani solo... ti rendi conto che puoi mentire a tutti ma non a te stesso. Puoi indossare una maschera per tutto il giorno, ma quando si fa sera la maschera scompare. E la notte ti frega. Troppo silenzio, e i pensieri, la mancanza si sentono di più
Non sei solo, ti fanno compagni i ricordi.
Silenzio, pensieri, mancanze e ricordi. E non dormi più.
E la mattina dopo faticherai nel rifarti quella maschera, a progettarla, a crearla, ma non ti importerà... perché non avrai scelta.
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Non voglio più accettare il minimo indispensabile, anzi non voglio più dover chiedere delle attenzioni che mi merito e annullare il mio essere per dare quel qualcosa in più a te. Non voglio più accettare condizioni solo per il tuo bene e non il mio. Non voglio più esser l'unica che comprende e astenermi a dire la mia perché potresti non capire. Lascio andare, qualcun altro di più intelligente e meritevole saprà prendermi e capire di non volermi perdere e fare ogni cosa per tenermi a se.
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